Mantenetevi Folli,comportandovi da persone normali!

so che molti di voi guardando il titolo del mio blog penseranno che sia scappata da un ospedale psichiatrico,(fortunatamente ancora non hanno scoperto della mia fuga!!)scherzo!
il titolo mi è venuto in mente leggendo un libro favoloso di paulo Coelho,Veronica decide di morire,e nell'incipit del libro c'è questa frase!
mi è piaciuto da morire,(anche se la mia sensibilità è stata messa dura prova,)perche dentro, c'è il messaggio che ognuno di noi dovrebbe tenersi a mente tutte le mattine ,quando si alza e si guarda allo specchio: Saper vivere Ogni giorno come Un Miracolo..ecco il perche il titolo ,ecco il perche del blog ecco perche io, pur essendo "la portabandiera della Follia"mi contnuo a comportare da persona NOrmale!!un bacione a Tutti!

..Noi Tre..

..Noi Tre..
le mie ragioni di Vita..Grazie Mamma mi hai regalato la Luna e il Sole..

venerdì 24 aprile 2009

post-vacanzeee..

eccomi dinuovo a scrivere il mio blog..
non so cosa scrivere ma tra una pausa e l'altra di studio veramente snervate mi rilasso e scrivo..
mentalmente mi sto preparando al concerto di stasera che abbiamo organizzato per raccogliere i fondi da mandare ai terremotatiin Abruzzo..lo so che è una piccola cosa ma ognuno mette del suo..
poi questa tragedia mi ha davvero colpita..ai funerali di stato,che ho visto in televisione,lo stomaco mi faceva male,e pensavo a che cosa serve correre e accumolare cose,case..se da un momento all altro non ti ritrovi ad avere piu niente e per niente intendo gli affetti piu importanti..la tua famiglia...

in un solo minuto delle persone hanno perso tutto..fino ai funerali gli sono stati tutti dietro e poi spenti i riflettori nessuno se li ricorda piu...e invece il dolore rimane ed è sempre piu vivo ogni giorno che si va avanti..è per questo che abbiamo deciso di organizzare questo concerto per dire..noi ancora vi pensiamo..
credo sia una cosa importatnte immedesimarsi anche solo un secondo nelle loro situazione..quello che possiamo fare noi è uscirne dopo averne visto l'orrore..loro no..
quindi cerchiamo di dare tutti una mano..anche con piccole cose..sopratutto quando i riflettori si spengono..e la paura e la tristezza si comporta da padrona.
facciamo qualcosa per gli altri e un giorno non saremo soli...
bacio a tutti

venerdì 3 aprile 2009

beati quelli che assaporano la vita in ogni attimo!!

sono tornata lunedi da Milano,
week-end in conservatorio abbastanza distruttivo,ma alquando interessante. Riflettendo,non è lo stare in conservatorio che mi stressa,ma il viaggio per arrivarci.
Firenze,beata città,la mattina si sveglia si prende il suo caffe,sorride ai passanti e comincia la sua vita che poi dopo qualche ora diventera un po frenetica..Milano noo..milano si sveglia gia frenetica di suo,nella metro gente che si sbraita,sulle scale mobili la Gente CORRE!!ma sono scale mobili apposta,ogni centrimetro ogni angolo persone che scorrono impetuose come un fiume in piena,è tremenda da vivere,anche per una come me,che sono frenetica di mio.
ma quella citta ha qualcosa di allucinante,mi sembra che la gente si perda il meglio..
lunedi pomeriggio appena uscita dal conservatorio sono andata a farmi un giro in centro,nonostante il sole tiepido e il profumo di primavera nell'aria che ti invitava a sederti e riflettere sull'esistenza del mondo...la gente correva, le donne correvano..!!!
sono stata seduta in un bar che da proprio sul viale principale di Piazza San babila a osservare quelle lampadine impazzite,sperando che,almeno tornando a casa,il tempo per guardare i propri figli o il marito negli occhi lo travino..altrimenti che senso ha vivere la vita come donne in carriera pronte scattanti se proprio in quel correre non ti accorgi delle cose che non vivi???!!!
BEATI QUELLI CHE ASSAPORano OGNI ATTIMO..

martedì 24 marzo 2009

girovagando su internet ho trovato questo articolo, e vorrei condividerlo,poichè non bisogna mai arrendersi neanche alle sfide piu grandi,come puo essere quella della disabilità motoria,e ricominciare ,con l'aiuto di persone straordinarie,ridare la speranza e quindi la Vita a coloro che l'avevano persa per strada!

"Alcuni anni fa abbiamo conosciuto, grazie ad un medico olandese volontario a Pondicherry nella zona del Tam il Nadu, nel sud dell’India, il centro Rajiv Gandhi Home for Handicapped - commenta Alessandra Vigna Taglianti membro dell'associazione -. La casa, fondata nel 1996 accoglieva giovani ragazze disabili, abbandonate o orfane, senza limitazione di casta o religione.
C’era però un problema: la loro casa era in affitto, lo spazio era limitato e non tutte le domande di ammissione, anche di persone non vedenti, potevano essere accolte, causa anche la presenza di numerose barriere architettoniche.
Grazie all’impegno di Paolo Toscano, volontario per anni in India e, grazie alla Cooperativa San Paolo che ha creduto nel nostro progetto sin dall’inizio, siamo riusciti a costruire una nuova casa senza barriere architettoniche e a importare gli incensi e alcuni ricami prodotti dalle ragazze.
Abbiamo raccolto i soldi necessari alla costruzione del nuovo centro anche attraverso la nostra festa annuale “Costruiamo divertendoci” che organizziamo la prima settimana di Luglio al Castello di Rocca De Baldi".

In questo momento la casa ospita circa quaranta ragazze disabili, a tutte viene donato gratuitamente cibo, abbigliamento e alloggio, inoltre viene loro insegnata l’arte del ricamo e la produzione di incensi naturali. Oggi la casa vive grazie ai guadagni delle attività svolte, le ragazze vivono una vita semplice ma dignitosa. La casa ospita inoltre bambine, orfane o provenienti da gravi situazioni di disagio famigliare, alle quali viene data la possibilità di studiare.

"Ci sono due proverbi ai quali vogliamo ispirarci - conclude Alessandra - il primo di Madre Teresa di Calcutta, dice che “tutto ciò che non viene donato va perso” e il secondo, indiano, dice che “la speranza è come una strada di campagna che si forma solo quando la gente inizia a percorrerla”. Abbiamo deciso di percorrere questa strada, sappiamo che non saremo soli".

io a questo aggiungo..DAL NIENTE NON NASCE NIENTE!

venerdì 20 marzo 2009

il corpo è musica, la musica è corpo..

Il Corpo
è Musica,
la Musica
è Corpo.

Il Corpo è Musica.


Strano? Paragoniamo qualcosa di
concreto, tangibile, materiale (cosa c’è di
più inequivocabilmente concreto del
nostro corpo) ad un fenomeno così
impalpabile come la musica, fugace
movimento di onde nell’aria…
Ma a ben vedere ciò che noi chiamiamo
“il nostro corpo” non è affatto
paragonabile ad un oggetto: il corpo è
infatti una “struttura-processo”: in quanto
materia vivente, il corpo attinge la sua
forma, la sua struttura, dalla propria
costante attività.
Diremo quindi di come si possa parlare di
ciò che noi siamo (corpo in tutte le sue
funzioni, comprese le emozioni,
l’immaginazione, il pensiero) come di una
composizione musicale:
un’integrazione armonica di funzioni
che genera la sua forma e i suoi
significati esistenziali.
Il corpo è una struttura-processo: cioè un
insieme di parti che generano funzioni tra
loro organizzate e regolate.
Ad esempio, le cellule, delle strutture
complete in se stesse, si uniscono tra di
loro a formare tessuti (come ad es. la
pelle), e in questa organizzazione
acquisiscono delle proprietà e funzioni
che sono specifiche della loro nuova
forma, originatasi dall’interazione tra
singole componenti. I tessuti formano gli
organi (polmoni, cuore ecc.), gli organi i
sistemi (sistema digerente, respiratorio,endocrino..).
Tutta l’attività corporea è
organizzata e coordinata dal sistema
nervoso, che si basa sulle informazioni
che provengono dal corpo stesso e dalla
realtà esterna per operare la
composizione ed armonizzazione
complessiva delle parti, e in questo modo
organizzare concretamente il nostro
essere al mondo.
Il corpo produce la propria struttura
momento per momento
Struttura formata appunto da un insieme
di parti coordinate e interconnesse.
Per fare solo un esempio, quando
camminiamo senza accorgerci operiamo
molteplici livelli di integrazione:
coordiniamo il movimento utilizzando
informazioni provenienti dall’interno e
dall’esterno del corpo: dai muscoli, dal
terreno, dallo spazio circostante, dai
centri encefalici che regolano l’equilibrio,
il respiro, l’immagine mentale della nostra
destinazione, e così via.
Senza la con - posizione di tutti questi
aspetti non è possibile l’operazione del
camminare.
Allo stesso modo non è possibile pensare
una sinfonia senza i singoli strumenti che
la suonano: struttura e processo sono
indissolubilmente legati.

Siete un Po stressati??prendiamoci Cura di noi..

STANCHEZZA...

l lavoro che incombe, una predisposizione momentanea dovuta al fisico che risente anche di una condizione mentale, vi sono alcuni accorgimenti che ignoriamo, ma che sono fondamentali spesso per ridarci energia e forza.

Camminare: anche 20 minuti al giorno o a giorni alterni fa recuperare fino al 20% di energie in più. Un esercizio piccolo che si può fare mentre si cammina, è quello della respirazione. Respirare dall'addome e non di petto, questo sistema porterà maggiore ossigeno che arriva a muscoli, cervello e tessuti.

Bere a sufficienza: l'acqua è un mezzo di distribuzione delle sostanze per tutto l'organismo. Una carenza di liquidi rende il sangue più denso con la conseguenza di affaticare il cuore che pompa con maggiore intensità. Da qui la sensazione di spossatezza che ne deriva.
Fare un'attività fisica: concedersi delle pause, delle ore di distrazione in cui dedicarsi a qualche sport. Yoga ad esempio contribuisce a donare energia oltre a rilassare e a dare benessere alla mente.
Assumere alimenti o sostanze che contengono magnesio: ne serve almeno una quantità pari a 350 mg. al giorno. La crusca di grano, il cioccolato amaro, le mandorle contengono il magnesio. Altre proprietà delle mandorle sono quelle di combattere il colesterolo e ridurre l'ipertensione. Il magnesio è ancora responsabile di questi effetti positivi. Il magnesio si trova anche nella frutta secca.
Dare il giusto peso alla famosa "pennichella": concedersi qualche momento per riposare, occhi, mente, fisico è importante perché rigenera l'organismo.
Cibi integrali: le fibre dei cibi integrali rallentano l'assorbimento degli zuccheri equilibrando i livelli di insulina, deputata di trasformare i carboidrati in energia. Alimenti non integrali come pane e pasta provocano un'alzata di insulina che poi decresce causando quel senso di sonnolenza che tutti conosciamo dopo pasti abbondanti. La dieta per ritrovare l'energia mentale.
se curiamo lo spirito,curiamo anche il corpo,se pensiamo positivo, il mondo ci apparira una nota di colore Rosa..

martedì 17 marzo 2009

RAGAZZi..MEdiTaRe RaFforz il cervello...MEDITIAMO MEDITIAMO

Meditare fa bene al cervello e aumenta le capacità intellettive.
Sono tante le definizioni di meditazione, perché diverse sono le meditazioni, ma una cosa che le accomuna c'è, ed è arrivata dalla ricerca scientifica.
L'ha scoperta un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School di Yale e del Massachusetts Institute of Technology.
La gente che medita vede crescere il proprio cervello, un fenomeno che non succede a chi non medita. Ma c'è di più.

Scannerizzando il cervello i ricercatori hanno osservato che le parti che aumentano in spessore sono quelle addette all'attenzione e ai processi sensoriali che arrivano dall'esterno.
All'interno della materia grigia poi, lo spessore aumenta maggiormente nelle persone adulte rispetto a quelle più giovani.
Questo è davvero interessante, sostengono i ricercatori, perché di solito questa sezione del cervello umano normalmente rimpicciolisce con l'età.
In altre parole è come se nelle persone anziane la meditazione fosse in grado di far tornare attive quelle parti del cervello che lo sono soprattutto in tenera età.

Spiega Sara Lazar, responsabile della ricerca: "I nostri dati portano a sostenere che la pratica della meditazione conferisce non solo l'aumento della materia grigia, ma anche elasticità alla corteccia cerebrale degli adulti in aree importanti per l'apprendimento, i processi emotivi e lo per star bene".
Secondo i ricercatori questa scoperta si conforma ad altre ricerche che avrebbero dimostrato che la meditazione ispessisce le aree del cervello di chi pratica musica, di chi impara molte lingue.


Ma come si è giunti a queste conclusioni?
I ricercatori hanno scannerizzato il cervello di 20 persone - alcune delle quali che facevano meditazione da vari decenni altre da un solo anno - e lo hanno confrontato con 15 che non l'avevano mai praticata.
Per misurare il livello di meditazione che i partecipanti erano in grado di raggiungere veniva chiesto loro, durante la scannerizzazione del cervello, di provare a meditare solo su ciò che gli capitava attorno ad essi durante le analisi, senza utilizzare particolari metodi di mantra ossia senza usare quei suoni che emessi, secondo la meditazione buddista, sono in grado di liberare la mente dai pensieri. Spiega Lazar: "Se i partecipanti all'esperimento sentivano un rumore essi dovevano ascoltarlo, piuttosto che pensare ad esso. Se non succedeva nulla, dovevano porre attenzione al loro respiro. In altre parole essi non dovevano elaborare pensieri".

Questa fase di studio durava circa 40 minuti, durante i quali la profondità della meditazione veniva misurata attraverso il rallentamento del respiro. Alle persone invece, che non praticavano meditazione veniva chiesto di abbandonarsi ai loro pensieri come facevano quando si rilassavano.

Usando questa base comune la ricerca ha concluso che l'aumento della materia grigia per chi fa meditazione va dagli 8 ai 16 millesimi di centimetro, in rapporto a quanto tempo trascorre durante la sua vita a meditare.
"Questo dimostra che l'aumento di materia grigia non dipende unicamente dalla meditazione in sé, ma anche da quanto tempo si trascorre in meditazione e quanto è profonda", ha sottolineato Lazar. Questi risultati tuttavia, sono solo il punto di partenza della ricerca.
"Perché in chi medita il cervello aumenta di volume?
La meditazione produce una maggiore connessione tra le cellule o un maggiore afflusso di sangue al cervello? Il comportamento delle persone cambia? E soprattutto: con la meditazione si può rallentare l'invecchiamento? Queste sono solo alcune delle domande a cui ora vorremmo dare una risposta, ma per questo sono necessari molti esperimenti i tempi non saranno certo brevi".

ho letto questo articolo e mi è venuta in mente una domanda che mi sta facendo impazzire..
la paranoia,il filmino tutto quello che pensiamo in modo ossessivo puo produrre lo stesso effetto??infondo la meditazione,alnomo nello yoga,è una visualizzazione fantastica di un luogo,tradotto Film.!!
se la paranoia riuscisse a far connettere le cellule in modo migliore,le Donne avrebbero sicuramente molta piu materia grigia..questo è poco ma sicuro.

L'amore che uccide..

L' Amore che Uccide(articolo trovato girovagando su internet e di cui voglio rendervi partecipi)
L’amore può essere una bellissima magia, che ti afferra all’improvviso come incontri uno sguardo, una voce, un qualsiasi particolare, banale per gli altri, ma che acquista una speciale risonanza dentro di noi e ci fa capire che quella persona all’improvviso è diventata molto speciale, non vogliamo perderla e desideriamo condividere tutti gli attimi futuri.

Le donne, in particolar modo, alla perenne ricerca del “principe azzurro” ammantano questi momenti di una magia particolare che le porta spesso, purtroppo, a nascondere difetti anche evidenti dell’uomo appena incontrato dilatandone invece a dismisura i pregi, fino a quando, sul banco di prova di una convivenza oppure nel duro confronto con il tempo, il legame metterà in luce le inevitabili differenze, facendo spezzare legami apparentemente saldi e indissolubili. Quando poi il legame affettivo avviene nel difficile e instabile mondo dello spettacolo, allora ecco ulteriori elementi destabilizzanti che possono dare il colpo di grazia anche agli amori più travolgenti.

Esistono però altri amori, amori che uniscono indifferentemente vip o gente comune, votati al sacrificio spesso più alto o che comunque fanno leva sul lato più bello ma anche più autodistruttivo di una donna: un amore che va contro ogni logica razionale, che porta alla ricerca disperata dell’Amore con la A maiuscola anche qualora questo si riveli invece violenza, sopraffazione, a volte solo psicologica, molto più frequentemente soprattutto fisica. Diventa difficile allora accettare che proprio l’uomo che abbiamo visto sino a quel momento come un Principe Azzurro sia in realtà assai diverso, ci si aggrappa ai rari momenti di dolcezza per supportare l’idea che no, non può una persona tanto dolce essere anche violenta, si inizia a dare la colpa allo stress, si accettano le scuse e i pentimenti che, come lacrime di coccodrillo, compaiono quando si minaccia di interrompere il rapporto e ci si lascia trascinare in una spirale che mostra sempre meno vie d’uscita. E l’amore in breve tempo diventa paura ma altrettanto tenacemente è difeso, protetto, scusato, con la segreta, disperata, ultima convinzione, tutta femminile che “il mio amore lo cambierà!” fino a che ci si rende conto, invece, spesso troppo tardi, che non sempre l’amore, per quanto grande, è sufficiente e che solo uno specialista può costituire un valido aiuto. D’altro canto, molte volte le richieste d’intervento in caso di violenze domestiche, cadono spesso inascoltate perché le forze dell’ordine sono impossibilitate ad agire fintanto che non c’è prova evidente di reato e quando questo si verifica è, di solito, troppo tardi.

O.J. e Nicole SIMPSON
Cronaca di una tragedia annunciata

E’ il 1° gennaio 1989 quando, alle 3:58, la Polizia arriva a Brentwood, CA, in risposta alla chiamata al 911 (numero d'emergenza) di Nicole Brown Simpson. La trovano nascosta tra i cespugli all’esterno della casa che grida “Ha intenzione di uccidermi!”. Era mezza svestita, la faccia e i labbri tumefatti e gonfi, i graffi sul collo. O.J. fu arrestato per abusi coniugali.

Successivamente, però, il 12 giugno 1994, verso le 22:20, a Beverly Hills, Nicole e Ron Goldman furono brutalmente pugnalati a morte. O.J. fu pertanto il primo ad essere sospettato, esistendo già le telefonate alla polizia di Nicole che segnalavano gli atti violenti del marito. O.J. subì quello che è sicuramente stato il processo più pubblicizzato della storia americana e fu dichiarato innocente il 3 ottobre 1995, contro ogni evidenza, in quanto la difesa aveva fatto leva sugli eccessi della polizia, che lo avrebbe trattato male, e sulla tesi razziale, che costiturono fattori notevoli nel verdetto della giuria.

MARIE TRINTIGNANT E BERTRAND CANTANT
Se alla violenza si aggiunge la droga:

Marie Trintignant era figlia d’arte, nata dall’unione tra l’attore e la regista francesi Jean Luis e Nadine Trintignant. Giovane, bella, indipendente, lavorava a sua volta nel cinema. Marie Trintignant aveva un compagno di cui probabilmente era innamorata. Una sera, il 27 luglio 2003, verso le 23, litigano, partono schiaffi e colpi. Il suo viso tumefatto ne porterà i segni mentre non vi sono tracce di violenza sul suo compagno. Unilateralismo della violenza fisica, quindi. Rapporto di forze classico uomo-donna. Marie sviene, dice l'aggressore. Entra, in effetti, in coma e Bertrand la crede addormentata, dice ancora. Chiamerà quindi i soccorsi soltanto alle 7.30 della mattina successiva. Troppo tardi, i danni sono irreversibili. Marie muore. Si apprenderà poi che Bertrand era sotto l’influenza di alcool e droghe: i colpi sferrati nel delirio dell'alcol o una caduta conseguente agli stessi hanno provocato il grave trauma cranico dal quale Marie non si rialzerà più.


La sua tomba, al cimitero parigino di Père Lachaise, è mèta ogni giorno di commossi pellegrinaggi. Parigi continua a piangere Marie Trintignant, scomparsa il 1° agosto 2003.