Mantenetevi Folli,comportandovi da persone normali!

so che molti di voi guardando il titolo del mio blog penseranno che sia scappata da un ospedale psichiatrico,(fortunatamente ancora non hanno scoperto della mia fuga!!)scherzo!
il titolo mi è venuto in mente leggendo un libro favoloso di paulo Coelho,Veronica decide di morire,e nell'incipit del libro c'è questa frase!
mi è piaciuto da morire,(anche se la mia sensibilità è stata messa dura prova,)perche dentro, c'è il messaggio che ognuno di noi dovrebbe tenersi a mente tutte le mattine ,quando si alza e si guarda allo specchio: Saper vivere Ogni giorno come Un Miracolo..ecco il perche il titolo ,ecco il perche del blog ecco perche io, pur essendo "la portabandiera della Follia"mi contnuo a comportare da persona NOrmale!!un bacione a Tutti!

..Noi Tre..

..Noi Tre..
le mie ragioni di Vita..Grazie Mamma mi hai regalato la Luna e il Sole..

martedì 17 marzo 2009

L'amore che uccide..

L' Amore che Uccide(articolo trovato girovagando su internet e di cui voglio rendervi partecipi)
L’amore può essere una bellissima magia, che ti afferra all’improvviso come incontri uno sguardo, una voce, un qualsiasi particolare, banale per gli altri, ma che acquista una speciale risonanza dentro di noi e ci fa capire che quella persona all’improvviso è diventata molto speciale, non vogliamo perderla e desideriamo condividere tutti gli attimi futuri.

Le donne, in particolar modo, alla perenne ricerca del “principe azzurro” ammantano questi momenti di una magia particolare che le porta spesso, purtroppo, a nascondere difetti anche evidenti dell’uomo appena incontrato dilatandone invece a dismisura i pregi, fino a quando, sul banco di prova di una convivenza oppure nel duro confronto con il tempo, il legame metterà in luce le inevitabili differenze, facendo spezzare legami apparentemente saldi e indissolubili. Quando poi il legame affettivo avviene nel difficile e instabile mondo dello spettacolo, allora ecco ulteriori elementi destabilizzanti che possono dare il colpo di grazia anche agli amori più travolgenti.

Esistono però altri amori, amori che uniscono indifferentemente vip o gente comune, votati al sacrificio spesso più alto o che comunque fanno leva sul lato più bello ma anche più autodistruttivo di una donna: un amore che va contro ogni logica razionale, che porta alla ricerca disperata dell’Amore con la A maiuscola anche qualora questo si riveli invece violenza, sopraffazione, a volte solo psicologica, molto più frequentemente soprattutto fisica. Diventa difficile allora accettare che proprio l’uomo che abbiamo visto sino a quel momento come un Principe Azzurro sia in realtà assai diverso, ci si aggrappa ai rari momenti di dolcezza per supportare l’idea che no, non può una persona tanto dolce essere anche violenta, si inizia a dare la colpa allo stress, si accettano le scuse e i pentimenti che, come lacrime di coccodrillo, compaiono quando si minaccia di interrompere il rapporto e ci si lascia trascinare in una spirale che mostra sempre meno vie d’uscita. E l’amore in breve tempo diventa paura ma altrettanto tenacemente è difeso, protetto, scusato, con la segreta, disperata, ultima convinzione, tutta femminile che “il mio amore lo cambierà!” fino a che ci si rende conto, invece, spesso troppo tardi, che non sempre l’amore, per quanto grande, è sufficiente e che solo uno specialista può costituire un valido aiuto. D’altro canto, molte volte le richieste d’intervento in caso di violenze domestiche, cadono spesso inascoltate perché le forze dell’ordine sono impossibilitate ad agire fintanto che non c’è prova evidente di reato e quando questo si verifica è, di solito, troppo tardi.

O.J. e Nicole SIMPSON
Cronaca di una tragedia annunciata

E’ il 1° gennaio 1989 quando, alle 3:58, la Polizia arriva a Brentwood, CA, in risposta alla chiamata al 911 (numero d'emergenza) di Nicole Brown Simpson. La trovano nascosta tra i cespugli all’esterno della casa che grida “Ha intenzione di uccidermi!”. Era mezza svestita, la faccia e i labbri tumefatti e gonfi, i graffi sul collo. O.J. fu arrestato per abusi coniugali.

Successivamente, però, il 12 giugno 1994, verso le 22:20, a Beverly Hills, Nicole e Ron Goldman furono brutalmente pugnalati a morte. O.J. fu pertanto il primo ad essere sospettato, esistendo già le telefonate alla polizia di Nicole che segnalavano gli atti violenti del marito. O.J. subì quello che è sicuramente stato il processo più pubblicizzato della storia americana e fu dichiarato innocente il 3 ottobre 1995, contro ogni evidenza, in quanto la difesa aveva fatto leva sugli eccessi della polizia, che lo avrebbe trattato male, e sulla tesi razziale, che costiturono fattori notevoli nel verdetto della giuria.

MARIE TRINTIGNANT E BERTRAND CANTANT
Se alla violenza si aggiunge la droga:

Marie Trintignant era figlia d’arte, nata dall’unione tra l’attore e la regista francesi Jean Luis e Nadine Trintignant. Giovane, bella, indipendente, lavorava a sua volta nel cinema. Marie Trintignant aveva un compagno di cui probabilmente era innamorata. Una sera, il 27 luglio 2003, verso le 23, litigano, partono schiaffi e colpi. Il suo viso tumefatto ne porterà i segni mentre non vi sono tracce di violenza sul suo compagno. Unilateralismo della violenza fisica, quindi. Rapporto di forze classico uomo-donna. Marie sviene, dice l'aggressore. Entra, in effetti, in coma e Bertrand la crede addormentata, dice ancora. Chiamerà quindi i soccorsi soltanto alle 7.30 della mattina successiva. Troppo tardi, i danni sono irreversibili. Marie muore. Si apprenderà poi che Bertrand era sotto l’influenza di alcool e droghe: i colpi sferrati nel delirio dell'alcol o una caduta conseguente agli stessi hanno provocato il grave trauma cranico dal quale Marie non si rialzerà più.


La sua tomba, al cimitero parigino di Père Lachaise, è mèta ogni giorno di commossi pellegrinaggi. Parigi continua a piangere Marie Trintignant, scomparsa il 1° agosto 2003.

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